
De Chirico e l'oltre - Palazzo Pallavicini, Via San Felice, 24 - Bologna
Mostra in corso dal 12 ottobre 2022 al 12 marzo 2023
A Palazzo Pallavicini in ottobre apre una grande esposizione
interamente dedicata al padre della pittura metafisica, Giorgio de Chirico. La mostra raccoglie un prestigioso corpus di opere del pittore
tra i più influenti e riconosciuti del Novecento italiano.
Comunicato stampa della Mostra Giorgio De Chirico
A Bologna dal 13 ottobre 2022, Palazzo Pallavicini ospita una grande esposizione
interamente dedicata al padre della pittura metafisica, Giorgio de Chirico. La mostra dal
titolo “De Chirico e l’oltre. Dalla stagione «barocca» alla neometafisica (1938-1978)” a cura di
Elena Pontiggia e Francesca Bogliolo, è prodotta e organizzata da Pallavicini Srl di
Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci in collaborazione con la
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e raccoglie un prestigioso corpus di opere del pittore
tra i più influenti e riconosciuti del Novecento italiano.
LA MOSTRA
La mostra, patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, comprende oltre settanta opere
provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma e ricostruisce due
importanti momenti della pittura dechirichiana: la stagione “barocca” e la stagione
neometafisica.
La prima si sviluppa dal 1938 al 1968, quando de Chirico (che nel 1939 lascia Parigi e
torna in Italia, dividendosi fra Milano e Firenze, prima di trasferirsi definitivamente a
Roma) si ispira a Rubens e ai grandi maestri del calibro di Dürer, Raffaello e Delacroix.
Le
sue opere, che non sono realiste, vogliono creare un mondo ideale e irreale, una finzione
più vera del vero: “noi amiamo il non vero”, e ancora “la realtà non può esistere nella
pittura perché in generale non esiste sulla terra”, scrive lo stesso de Chirico.
Le opere
“barocche” dietro il loro apparente naturalismo sono ancora meta-fisiche (lett. “al di là
della natura”), rappresentano una metafisica della natura, ovvero, una natura che in
natura non esiste. In mostra sono presenti una serie di importanti autoritratti, come il
famoso Autoritratto nudo del 1945 e l’emblematico Autoritratto nel parco con costume del
Seicento del 1956. Qui l’artista indossa abiti antichi e si misura con i maestri del passato,
dichiara la sua distanza dalla modernità e rifiuta i dogmi del Novecento, rivelandosi come
primo artista post-moderno. Sono esposte anche altre opere fondamentali della stagione
“barocca”, come Natura morta ariostesca, 1940; La pattinatrice, 1940 (il ritratto della moglie
Isabella come allegoria dell’inverno); la terracotta Bucefalo, 1940 (uno dei primi esempi di
de Chirico scultore); la serie di Villa Medici (esposta nel 1945 alla Galleria San Silvestro).
Il percorso espositivo continua con la stagione neometafisica relativa al decennio 1968-78,
in cui de Chirico ritorna a dipingere gli emblematici manichini, le Piazze d’Italia e altri
enigmi, con nuove elaborazioni e invenzioni. È evidente un mutamento di motivi e di
significato rispetto alla visione nichilista degli anni Dieci. Reinterpreta con ironia e in
forme più serene i temi del passato che si arricchiscono di colori più accesi, di un’accentuata ironia e di toni giocosi, anche se non manca qualche malinconia. Alla pittura
pastosa della stagione “barocca”, sostituisce una pittura fondata sul disegno e sulla
costruzione nitida delle forme e la mostra documenta questa stagione ultima dell’artista
con alcuni capolavori come Ettore e Andromaca, 1970; Il sole sul cavalletto, 1973; I bagni
misteriosi, 1974; Le muse inquietanti, 1974; Visione metafisica di New York, 1975.
GIORGIO DE CHIRICO
Giorgio de Chirico nasce nel 1888 a Volos in Tessaglia, da Evaristo e Gemma Cervetto. Nel
1891 nasce il fratello Andrea, il futuro Alberto Savinio. De Chirico compie gli studi a Volos
e al Politecnico di Atene.
Nel 1906, dopo la morte del padre, si trasferisce a Monaco, dove
studia fino al 1909, quando si sposta a Milano. Nel marzo del 1910 si stabilisce a Firenze
ove nell’estate-autunno dipinge le prime opere metafisiche. Nel 1911 si trasferisce a Parigi
ed espone per la prima volta le sue opere metafisiche al Salon d’Automne del 1912. Conosce
intanto Apollinaire, Picasso e il suo primo mercante, Paul Guillaume.
All’entrata in guerra
dell’Italia è destinato a Ferrara, dove nel 1917 è ricoverato all’ospedale militare di Villa del
Seminario. Nel periodo Ferrarese dipinge i primi Interni metafisici e il famoso dipinto Le
Muse inquietanti.
La sua metafisica influenza profondamente i surrealisti, che, tuttavia, lo
disconoscono, non accettando la produzione artistica del Maestro successiva al 1918. Nel
1919 si trasferisce a Roma, dove collabora alla rivista “Valori Plastici”.
Nel 1925 si stabilisce
nuovamente a Parigi con Raissa Kroll, cui resta legato fino al 1931, quando si unisce a
Isabella Pakszwer. Nel 1936-1937 vive a New York. Nel 1938 rientra in Italia e si stabilisce
temporaneamente a Milano, per poi trasferirsi a Parigi e a Firenze durante gli anni della
guerra. A partire dallo stesso periodo dà vita alla sua stagione “barocca”, ispirata ai
grandi maestri del passato, quali Rubens, Tintoretto, Delacroix e Renoir. Nel 1944 si
stabilisce definitivamente a Roma.
Tra il 1968 e il 1978 dà vita a una reinterpretazione della
metafisica, in chiave ludica, luminosa ed innovativa. Giorgio de Chirico scompare a Roma
nel 1978. Dal 1992 le sue spoglie riposano nella cripta della chiesa di San Francesco a Ripa
Grande in Trastevere, prima chiesa francescana a Roma.
CATALOGO
La mostra è accompagnata da un ampio catalogo edito da Silvana Editoriale, con testi di
Francesca Bogliolo, Mauro Pratesi e Elena Pontiggia, a cui si aggiunge un importante
contributo di Renato Barilli, che testimonia l’intuizione risalente al 1973-74 sul valore
della Neometafisica.
Orari: da giovedì a domenica dalle 11.00 alle 20.00 (la biglietteria chiude un'ora prima). Chiuso da lunedì a mercoledì.
Biglietti: intero € 12, ridotto
€ 10. Gratuito per bambini sotto i 6 anni.
Telefono: +39.331.3471504
E-mail: [email protected]
Sito web: Palazzo Pallavicini |