Un dinosauro americano a Bologna - Collezione di Geologia, Museo Giovanni Capellini,
Via Zamboni 63, - Bologna
Mostra in corso
dal 4 ottobre 2019 al 12 gennaio 2020
Per il bicentenario della presenza diplomatica degli Stati Uniti d’America a Firenze una mostra ricorda la storia del dono del modello di Diplodocus Carnegiei alla città di Bologna.
Comunicato stampa della mostra Riscoperta di un Capolavoro
Le scoperte dei grandi dinosauri nei depositi sedimentari dell'ovest americano resero questi fossili uno dei simboli delle conquiste scientifiche di fine XIX secolo.
E il Diplodoco del Carnegie Museum of Natural History di Pittsburgh (Pennsylvania), che per molti decenni fu il piu` grande dinosauro conosciuto, ne divento` L'icona mediatica.
Subito dopo la scoperta del grande fossile, in Wyoming nel 1898, Andrew Carnegie, magnate dell'acciaio e grande filantropo, invio` sul posto William Holland, direttore del Museo Carnegie, che si preoccupò di acquistare i resti del dinosauro e di allestirne un esemplare completo in una sala del museo. Si trattava di una nuova specie e la scelta del nome non poteva che essere Diplodocus carnegiei, dedicando cosi` la scoperta al celebre filantropo.
La vicenda che ha condotto alla produzione di una decina di copie identiche al dinosauro di Pittsburgh, donate ad altrettanti paesi europei e sudamericani e ancora oggi ospitate in importanti musei, segue un percorso che intreccia la politica internazionale di una nascente grande potenza come gli Stati Uniti e le idee di Andrew Carnegie, fortemente impegnato nei movimenti pacifisti e fautore di un internazionalismo filantropico. Carnegie credeva nella cooperazione tra le nazioni e nella necessita` di alimentarla anche con un impegno diretto.
l'operazione Diplodoco, quindi, coerente con lo spirito del suo ideatore, doveva essere una sorta di �diplomazia del dinosauro�, capace di favorire la convivenza tra i popoli anche attraverso contatti diretti con i capi degli stati coinvolti.
Nel 1909 la copia del Diplodoco del Museo Carnegie donata al Re d�Italia Vittorio Emanuele III venne montata a Bologna, in una sala del museo geo-paleontologico dell'Universita`, a totale carico di Andrew Carnegie.
Ma perche� proprio a Bologna? Le ragioni sono legate al nome di Giovanni Capellini, professore di Geologia dell'alma Mater e, per diversi anni, suo Magnifico Rettore. Capellini aveva raccolto la maggiore collezione paleontologica italiana in un grande museo di livello europeo, il solo in grado di ospitare un reperto lungo 26 metri!
La figura stessa di Capellini, inoltre, spiccava nettamente nel panorama nazionale e internazionale, specie dopo il Secondo Congresso Geologico Internazionale tenutosi a Bologna nel 1881.
Capellini, che intraprese anche un lungo viaggio nell'ovest americano nel 1863, in piena epopea del Far West e di Guerra di Secessione, portò a Bologna reperti paleontologici ancora oggi conservati nel museo che porta il suo nome.
Orari: da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00;
sabato, domenica e festivi dale 10.00 alle 18.00. Chiusure 24 e 25 dicembre, 1 gennaio.
Biglietti:
intero € 3, ridotto € 1.
Telefono: +39.051.2094555
Sito web: Museo Giovanni Cappellini |